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Notizie sulla malattia di Parkinson raccolte nel 2012. |
Un
esame del sangue e il Parkinson si svela. Ricerca italiana: individuati nei
globuli bianchi i marcatori, così si riconosce l'esordio
precoce della malattia. Cellule nervose ottenute da staminali
adulte hanno curato
i difetti del movimento in scimmie con il morbo di Parkinson.
Il risultato, pubblicato sul Journal of Clinical Investigation,
si deve al gruppo giapponese coordinato da Takuya Hayashi, del
Centro Riken a Kobe. Come inizia il Parkinson? Difficile rendersene conto, ma alcuni
disturbi anticipano di molto l'insorgenza della malattia. Presso
la McGill University di Montreal, Ronald Postuma studia da anni
i segni premonitori della malattia di Parkinson e ripete spesso:
"Molti pazienti non si rendono conto che alcuni dei loro
disturbi anticipano di parecchio il Parkinson". A volte
si tratta però di sintomi molto frequenti anche nelle
persone sane ed è avventato sospettare la malattia in
tutti coloro che li lamentano. Foot Mechanical Stimulation - La stimolazione del piede funziona.
Fa aumentare nei pazienti velocità del cammino, lunghezza
del passo e rapidità del cambiamento di direzione di marcia. Di solito si usa per prevenire
il rigetto a seguito di un trapianto, ma Rapamycin,
un farmaco immunosoppressore autorizzato in Europa più
di 10 anni fa, ha oggi dimostrato di avere un altro sorprendente
uso: secondo uno studio italiano della Sissa di Trieste, infatti,
il medicinale potrebbe ritardare la comparsa di patologie neurodegenerative
come Alzheimer e Parkinson. La ricerca è stata pubblicata
su Nature. Prevenire il morbo di Parkinson da
oggi è più facile. E' entrato infatti in commercio un test che,
da un semplice campione di sangue o saliva, è in grado
di segnalare se la persona interessata rischia di contrarre questa
patologia. Per ottenere l'esito della diagnosi, però,
occorre attendere 16 settimane. Ma soprattutto sborsare, almeno
per il momento, circa 2.000. Scoperta la proteina-sentinella del
cervello che difende dal morbo di Parkinson. L'ha individuata nei topi una ricerca
a guida italiana, coordinata dall'Istituto Nazionale di Neuroscienze
(Inn) ed è descritta sulla rivista Brain. La proteina
riesce a prevenire l'insorgenza della malattia e secondo i ricercatori
potrebbe diventare il bersaglio di future terapie. Rigidità da Parkinson, esercizio fisico e massaggi riescono
a ridurla? La disfunzione del sistema nervoso centrale fa contrarre
i muscoli. L'allungamento migliora la "scioltezza". Il primo screening per la malattia
di Parkinson si farà per telefono, grazie a un software in grado di
cogliere i segni della patologia nella voce. È quello
che da qualche anno immagina Max Little: da quando, durante i
suoi corsi di matematica alla Oxford University, si è
accorto di caratteristiche uniche presenti nel timbro vocale
delle persone colpite da Parkinson. Ora Little è ricercatore
al Massachusetts Institute of Technology, ha sviluppato un algoritmo
per riconoscere queste caratteristiche e sta cercando di migliorarlo.
Per riuscirvi, però, ha bisogno di un campione molto ampio
di volontari (si spera di toccare i 10 mila), malati e non. Vi proponiamo, questa settimana
un aspetto un po' particolare della MdP: l'effetto
placebo, ovvero il miglioramento della sintomatologia
attraverso la somministrazione di una compressa che non contiene
alcun principio attivo. E' un' aspetto importante che non toglie
nulla alla persona che è malata di MdP , anzi studiarlo,
migliora la conoscenze della persona, aiuta il medico ed il care-giver.
E' un progetto in progress che si sta attuando insieme alla Clinica
Neurologica del Policlinico di Tor Vergata di Roma (Prof Stefani,
Dott.ssa Pierantozzi). Nuove e preziose informazioni
sul funzionamento del cervello nei pazienti colpiti da
disturbi del movimento, come il morbo di Parkinson, arrivano
dallo studio del cervello dei cuccioli di passero a 'scuola'
di canto dai loro papà. Parkinson: un
cerotto per fermare il progredire della malattia. Ricercatori
dell'Università di Tel Aviv hanno messo a punto un nuovo
metodo che, in futuro, potrebbe combattere il Parkinson: un cerotto
transdermico per fermare il progredire del morbo. Sarebbe il
primo trattamento in grado non solo di intervenire sui sintomi,
ma anche di cambiare l'evoluzione della malattia, contrastandone
la degenerazione. Il cerotto si basa sullo sviluppo di una molecola
capace di modificare l'attività del gene DJ-1. Parkinson, un
metodo per migliorare cammino e postura dei pazienti:
è la prima volta che una stimolazione semplicemente meccanica
ottiene effetti non raggiunti dal farmaco levodopa. Al XII Congresso
Nazionale di Parkinson Italia è stato presentato dalla
dottoressa Franca Barbic dell'Istituto Humanitas un rivoluzionario
approccio terapeutico per i pazienti affetti da malattia di Parkinson.
Tramite una stimolazione meccanica della durata di 6 secondi
che si ripete in modo sequenziale per 4 volte effettuata con
un dinamometro a punta smussa sull'alluce e sulla prima giunzione
metatarsale della pianta del piede migliorano i disturbi del
cammino e la postura dei pazienti. La nuova tecnica si chiama
FMS, acronimo di Foot Mechanical Stimulation, cioè stimolazione
meccanica plantare. Chi mangia molte fave deve ridurre
la levodopa? Per
il morbo di Parkinson si possono integrare le fave alla levodopa
e, quindi, diminuire le dosi abituali del medicinale? Le fave
contengono grandi quantità di levodopa e, originariamente,
per la produzione dei farmaci questo principio veniva proprio
estratto dalle fave. In un virus la speranza di alleviare
i sintomi del Parkinson.
Dal Regno Unito la speranza di una terapia genica, in grado di
contenere i sintomi del Parkinson e restituire ai malati una
motricità e una quotidianità finora impensabili.
All'origine dello studio l'Università di Oxford. "Country"-dieta contro il
Parkinson grazie
ai flavonoidi. Frutti di bosco, tè, vino rosso, mele.
Ecco il mix ideale per tenere lontano il Parkinson. Per la prima
volta uno studio di Harvard e della University of East Anglia
ha dimostrato che uno dei composti naturali, i flavinoidi, contenuti
in maniera maggiore in questi alimenti oltre a fare bene al cuore,
fanno bene anche al cervello. Parkinson e stimolazione cerebrale
profonda. Fa discutere
il trattamento contro il Parkinson noto come Stimolazione cerebrale
profonda o Deep brain stimulation. Una tecnica promettente, ma
anche controversa perché, tra i vari effetti collaterali,
induce un cambiamento di personalità nel paziente. Si
tratta di elettrodi applicati al cervello dei pazienti e collegati
a un pacemaker sotto la clavicola: può essere acceso e
spento per mandare impulsi elettrici ad alta frequenza ai nuclei
subtalamici. In alcuni pazienti la Deep brain stimulation provoca
una forte ilarità continua. La stimolazione cerebrale profonda è utile nel trattamento della
malattia di Parkinson. I risultati del primo studio controllato
sulla stimolazione cerebrale profonda (DBS) per il trattamento
della malattia del Parkinson (PD), realizzato da St. Jude Medical,
sono stati pubblicati dalla rivista Lancet Neurology. La stimolazione cerebrale profonda nel morbo di Parkinson resistente.
Da qualche anno viene utilizzata la stimolazione cerebrale profonda
(deep brain stimulation: DBS), in particolare del nucleo subtalamico,
nel trattamento dei pazienti con m. di Parkinson resistenti alla
terapia medica. Si tratta dell'impianto di elettrodi a livello
subtalamico collegati ad una batteria posta all'altezza del cuore,
come una sorta di pace-maker. Gli impianti possono essere monolaterali
o bilaterali e le stimolazioni vengono effettuate generalmente
con corrente variabile. C' è una forma di Parkinson
causata dal manganese?
Davvero esiste un difetto genetico che impedisce lo "smaltimento"
del manganese e questo, accumulandosi, causa una forma di Parkinson?
Risponde Gianni Pezzoli Direttore Centro Parkinson, Istituti
Clinici di perfezionamento, Milano Memoria prospettica nella malattia
di Parkinson: alla
ricerca di risposte dalla ricerca traslazionale. La riduzione
della capacità di ricordare di eseguire determinate azioni
nel futuro - ciò che intendiamo con il termine memoria
prospettica - come ad esempio pagare una bolletta prima della
scadenza, assumere una medicina ad un determinato orario, consegnare
un documento ad una persona quando la incontriamo e così
via, può rappresentare una manifestazione di una riduzione
fisiologica delle risorse attentive in relazione a condizioni
di stress psicofisico cui in diversi momenti della nostra vita
possiamo essere sottoposti. Parkinson: statine
riducono rischio insorgenza malattia. Le statine, utilizzate
dai pazienti affetti da colesterolo possono svolgere un ruolo
significativo nella prevenzione dell'insorgenza del Parkinson,
soprattutto se assunte da giovani. Lo rileva uno studio condotto
da un team del Brigham and Women Hospital e dell'Harvard School
of Public Health di Boston, pubblicato su JAMA Archives of Neurology. Parkinson, scoperta
nuova forma dovuta all'eccesso di manganese. Da un approfondito
studio svolto da un team di scienziati del Policlinico di Siena
è stata scoperta una nuova forma di morbo di Parkinson:
a generarlo sarebbe un eccesso di manganese nell'organismo. Incontri per caregiver e pazienti con malattia di Parkinson. Un ciclo
d'incontri, al policlinico Gemelli, in cui esperti affiancheranno
pazienti e chi se ne prende cura in un percorso per migliorare
la qualità della vita e la gestione della malattia. Patologie come Parkinson e
AIDS trattate anche con l'aiuto dell'estratto
di papaya. L'estratto di papaya ha un'efficacia importante
e documentata per trattare le patologie neurodegenerative, come
il Parkinson, e l'AIDS. Ricreate cellule che causano Parkinson. Sono del tutto uguali alle cellule
del cervello umano con una mutazione genetica che provoca il
morbo di Parkinson e sono state ricreate in laboratorio da un
gruppo di ricerca Usa. Una tuta tecnologica per
migliorare la postura.
Un esoscheletro aiuta le persone anziane o con patologie degenerative.
Migliorare la capacità motoria con una tuta ultra-tecnologica
che consente di ritrovare l'allineamento ottimale della propria
postura. Si tratta di una novità particolarmente rilevante
per tutte quelle persone che hanno difficoltà motorie
connesse con l'avanzare dell'età, per i pazienti affetti
da patologie degenerative come il Parkinson o semplicemente per
chi paga il protrarsi di cattive abitudini. Xango, ancora una multa dell'Antitrust per vendita piramidale. La lunga storia
del succo di mangostano continua. Non è bastata la multa
di 250.000 euro inflitta a maggio scorso dall'Antitrust alla
Xango Italy (azienda che distribuisce il prodotto) per pratica
commerciale scorretta. Oggi ne arriva un'altra di 50.000 euro
sempre per lo stesso motivo: pratica commerciale scorretta rappresentata
dal sistema di vendita piramidale. |