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I percorsi assistenziali. Bavazzano Antonio, Calvani Donatella, Mitidieri-Costanza Antonio , Mottino Giuseppe. Unità Operativa di Geriatria, ASL 4 Prato (IV Congresso Nazionale Parkinson Italia, Viareggio, 22-23 aprile 2004) |
La Malattia di Parkinson, patologia ad andamento cronico/degenerativo, giunge a determinare una sintomatologia sistemica, tale da richiedere procedure valutative e terapeutiche complesse o integrate. E' malattia età correlata. (Figura 1) Quando la Malattia di Parkinson insorge in età avanzata si manifesta generalmente con sintomatologia acinetico-rigida, meno frequentemente con forme tremorigene. La risposta ai farmaci è generalmente minore, grave la compromissione della funzione motoria. Il progressivo invecchiamento della popolazione e l'aumentata sopravvivenza dei parkinsoniani ha fatto di questa patologia una delle più diffuse nell'età senile. Volendo tratteggiare la storia naturale del declino funzionale di un parkinsoniano, possiamo individuarlo nello schema seguente: ad un veloce miglioramento dovuto all'introduzione dei farmaci segue una fase di relativa stabilizzazione, a cui succede un'altra fase caratterizzata da una maggiore instabilità, con bruschi peggioramenti dovuti spesso all'insorgenza di complicanze e patologie associate. (Figura 2) Il declino funzionale è
generalmente progressivo, con conseguente compromissione della
partecipazione sociale fino ad una possibile perdita dell'autonomia. La valutazione del bisogno
deve allora essere complessiva, realizzata attraverso strumenti
oggettivi, interconnessi fra loro, capaci di esplorare contemporaneamente
i tre livelli fondamentali dell'autonomia: psicofisico - sociale
- personale, correlandoli eventualmente con specifiche situazioni
ambientali. Lo schema polare permette di
integrare le scale di valutazione in una rappresentazione grafica,
immediatamente visualizzabile, dei bisogni assistenziali che
assumono una maggiore criticità e necessitano pertanto
di interventi prioritari. Lo schema utilizza più scale
di valutazione per definire gli aspetti problematici nei tre
settori fondamentali: organico-funzionale, socioambientale-relazionale
e personale. I punteggi ottenuti da ciascun soggetto formano
un grafico all'interno di un'area circolare. Il limite esterno
dell'area corrisponde ad una situazione ottimale, mentre situazioni
deficitarie di gravità crescente vengono raffigurate con
grafici che si restringono sempre più verso il centro
dell'area. E' così possibile misurare il divario tra le
prestazioni ottimali e quelle ottenute da ogni paziente e valutare
i risultati degli interventi assistenziali effettuati. L'aspetto più complesso è quello della correlazione fra loro dei servizi esistenti e la loro messa in rete. Nell'Area di Prato, dal 1998 è stata avviata una modalità d'intervento che prevede il coinvolgimento di tutte le componenti sanitarie (Medici di Medicina Generale, specialisti) e sociali, per queste risposte. (Figura 6) Nel caso il livello di disabilità
o problemi di ordine ambientale richiedano servizi maggiormente
strutturati come Centro Diurno, ADI, RSA, dopo valutazione multidimensionale,
è possibile accedere a specifico Centro diurno dedicato
a trattamento riabilitativo o alla normale rete di servizi per
gli anziani. La nostra metodologia di lavoro per l'anziano con
malattie ad andamento cronico-invalidante si basa sull'integrazione
funzionale fra le varie professioni sociali e sanitarie che coesistono
nel nostro territorio. Bibliografia 1. International Classification of Functioning, Disability and Health - ICF - WHO, 2001 2. Fahn S, Elton RL and the Members of the UPDRS Development Committee (1987). Unified Parkinson's disease rating scale. In: Fahn S, Marsden CD, Goldstein M et al. (eds), Recent developments in Parkinson's disease II (pp 153-163).©ob New York: Macmillan. 3. Vergani C, Corsi M, Bezze M, Bavazzano A, Vecchiato T. La valutazione multidimensionale dell'anziano. Lo schema polare. Giorn. Geront. 2003;51:42-46. 4. D.L. 19 giugno 1999, n. 229. "Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale, a norma dell'articolo 1 della legge 30 novembre 1998, n. 419". Gazzetta Ufficiale n. 165, 16 luglio 1999 - Supplemento Ordinario n. 132. 5. Vergani C. La medicina della complessità e l'invecchiamento della popolazione. In: Donghi P. La nuova Odissea. Laterza, Bari, 2002. 6. Goldstein J. Simple or Complex? Connotations of equilibrism in Chaos and Complexity Theories. (1995). |