9 - Il
29 ottobre 2006 V. ha chiesto:
"Salve Dott. Bassi, mia madre (63anni) è stata operata
20 giorni fa per l'idrocefalo, dopo che da giugno scorso cercavano
di tirarla fuori, senza successo, da una depressione bipolare
che le causava stato confusionale, di cui soffre periodicamente
dal 99. Premetto che a gennaio scorso ha subito un intervento
di aneurisma cerebrale sulla parte anteriore destra che è
andato a buon fine, per cui si era ripresa benissimo. Per farla
breve, durante il mese prima dell'intervento di derivazione ventricolo-perit.
ha preso i seguenti farmaci: paroxetina 40gg + solian200 (due
pastiglie) + elopram (non so che dosi). Ora, a 20 gg dall'intervento
non si è ancora ripresa e i medici parlano di un parkinsonismo
da farmaci (è bloccata a letto, i muscoli non tremano
più ma sono rigidi e le danno forti dolori ad ogni movimento,
anche stare seduta è un problema). Questi farmaci non
li prende più da inizio ottobre, possibile che non migliori?
So che le danno il motilium ma senza risultato (serve per il
parkinson?!). Si guarisce dal parkinsonismo? La ringrazio anticipatamente"
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"Salve, è assai difficile
pensare che i farmaci antidepressivi usati (paroxetina e citalopram)
siano causa di consistente parkinsonismo.
Peraltro la condizione di idrocefalo può causare un parkinsonismo
che non viene automatica- mente risolto dall'intervento di derivazione.
Forse il danno cerebrale da aneurisma concorre al quadro di sofferenza
cerebrale con aspetti parkinsoniani.
Dal parkinsonismo si può certamente migliorare; molte
sono le cause di esso (che magari possono sommarsi). Bisogna
escludere che durante il ricovero siano stati somministrati sedativi
con effetti extrapiramidali (che simulano il Parkinson).
Il Motilium viene utilizzato in genere in accoppiata con i farmaci
per il morbo di Parkinson (levodopa o similari) per evitare la
nausea indotta da tali farmaci.
Forse nel vostro caso ha un'altra motivazione. Cordialità." |
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