Iniziative politiche EPDA - Destinazione Europa
Da: EPDAPLUS Autunno 2011 - num. 17
Di Lizzie Graham
(www.epda.eu.com)
This article has been provided with the kind permission of the European Parkinson’s Disease Association.
Questo articolo è pubblicato con il cortese permesso dell'EPDA (European Parkinsons's Disease Association).


Una delle principali missioni dell’EPDA è quella di sviluppare un dialogo bidirezionale tra le associazioni di pazienti con Parkinson e i più influenti legislatori del Parlamento Europeo. Non è un compito facile e richiederà una seria pianificazione e determinazione. Ma è possibile, come ci spiega Lizzie Graham.

Una delle maggiori sfide che si trovano ad affrontare attualmente le singole nazioni europee è come meglio adattare all’Unione Europea (UE) politiche e strategie che cercano di soddisfare le domande associate al cambiamento demografico.
Se dobbiamo credere a certe previsioni allarmanti, qualcosa deve essere fatto necessariamente: Insieme al Giappone, sembra che l’Europa sperimenterà il più forte invecchiamento della popolazione rispetto al resto del mondo fino al 2050, e circa il 37% dell’intera popolazione del continente avrà per quella data 60 anni o più. Inoltre, si prevede che nello stesso periodo diminuirà complessivamente il tasso di natalità in tutta Europa. Non sorprende quindi che un certo numero di comunicazioni della Commissione Europea (CE) segnalino che questa combinazione di movimenti demografici ponga importanti sfide economiche, di bilancio e sociali a lungo termine alle nostre rispettive comunità.
Per esempio, una riduzione delle persone che lavorano in combinazione con una percentuale più elevata di pensionati implicherà sforzi immediati a carico dei nostri sistemi previdenziali. Quindi, per poter creare un futuro sostenibile per l’Europa i legislatori della CE devono arrivare ad un equilibrio tra promuovere l’inserimento della popolazione in fase di invecchiamento e assicurare al contempo condizioni sociali che favoriscano la vita familiare.

UN INVECCHIAMENTO IN BUONA SALUTE PER TUTTI?

Le prove suggeriscono che questi sviluppi siano il risultato del significativo progresso economico, sociale e medico degli ultimi decenni. In breve, questi miglioramenti hanno creato un ambiente che ha favorito un processo di invecchiamento in buona salute. Ma cosa significa invecchiare in buona salute?
L’invecchiamento in buona salute è stato definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “il processo di ottimizzazione delle opportunità per un benessere fisico, sociale e mentale nel corso della vita, al fine di estendere alla vecchiaia la vita in buona salute, l’aspettativa di vita e la qualità della vita”. L’OMS aggiunge che ‘invecchiare è un privilegio e una conquista della comunità e questo deve essere rispettato e tradotto in politiche concrete’.
È qui che si colloca il lavoro dell’EPDA. La definizione di cui sopra si riferisce esattamente a ciò che l’EPDA, insieme alle organizzazioni affiliate, ha sempre cercato di ottenere. Uno dei principali obiettivi continui dell’EPDA – in linea con la definizione dell’OMS di invecchiamento in buona salute – è stato quello di fornire una voce forte e unica in Europa che potesse aiutare a promuovere ulteriormente il Parkinson nell’agenda politica europea, migliorando la qualità di vita delle 1,2 milioni di persone con Parkinson (PCP) europee e delle loro famiglie. Ciascuna di queste persone merita delle “opportunità per un benessere fisico, sociale e mentale” e l’EPDA si rivolge sempre più ai Membri del Parlamento Europeo e alla CE per garantire che venga creato un dialogo bidirezionale con le associazioni di pazienti con Parkinson e, cosa ancora più importante, che questo dialogo venga tradotto in atti concreti. A tal fine, il consiglio dell’EPDA ha migliorato attivamente la sua strategia politica per:

1) INFLUENZARE E AUMENTARE I FINANZIAMENTI ALLA RICERCA SUL PARKINSON IN BASE AL SETTIMO PROGRAMMA QUADRO DELL’UNIONE EUROPEA.

Il Settimo Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico dell’UE (FP7) è il principale strumento dell’UE per finanziare la ricerca europea e si propone di favorire gli investimenti nei sistemi sanitari. L’FP7 si estende dal 2007 al 2013 e ha un budget totale stimato di €51 miliardi. L’EPDA si propone di influenzare le decisioni adottate nell’ambito del programma con l’obiettivo di dare priorità alla ricerca sul Parkinson (e sulle altre malattie neurodegenerative).

2) MIGLIORARE LA RACCOLTA DI DATI IN TUTTA EUROPA, OLTRE CHE STABILIRE DEGLI STANDARD PER IL MONITORAGGIO E LA GESTIONE DEL PARKINSON NEGLI STATI MEMBRI DELL’UE.

Quest’obiettivo verrà raggiunto principalmente attraverso la campagna Move for Change dell’EPDA. Questo sondaggio online pan-europeo della durata di tre anni (dal 2010 al 2012) genererà ogni anno grandi quantità di dati provenienti dalle organizzazioni affiliate all’EPDA, che consentiranno di evidenziare le disparità di trattamento del Parkinson in Europa.
I dati del primo anno hanno già svolto un ruolo importante nel supportare la Dichiarazione di Consenso sugli Standard Assistenziali Europei per il Parkinson dell’EPDA, la quale verrà pubblicata a ottobre e presentata ai membri del parlamento europeo a Bruxelles a novembre. La dichiarazione di consenso definisce chiaramente come dovrebbero essere gestite le persone con Parkinson.

3) FORMULARE DISPOSIZIONI PER LE ORGANIZZAZIONI NAZIONALI SUL PARKINSON IN MODO TALE CHE I LORO MEMBRI ABBIAMO UNA VOCE UNICA AL MOMENTO DI DISCUTERE SULLE DECISIONI SANITARIE.

Parte della missione dell’EPDA è quella di permettere alle organizzazioni affiliate di favorire il cambiamento a livello nazionale. Per aiutarli a raggiungere questo risultato, l’EPDA sta fornendo ai propri membri un toolkit per il lobbying da impiegare in combinazione con la dichiarazione di consenso e i dati della campagna Move for Change. Il toolkit – che sarà messo specificamente a disposizione delle organizzazioni affiliate a ottobre in occasione dell’Assemblea Generale dell’EPDA – comprende linee guida dettagliate su come implementare con successo una strategia di impegno a lungo termine con i legislatori.

4) COMPRENDERE L’AMBIENTE DELLA POLITICHE EUROPEA PER ASSICURARSI CHE LE MALATTIE NEURODEGENERATIVE SIANO PIENAMENTE INTEGRATE NELLE POLITICHE SANITARIE DELL’UE.

Per assicurarsi visibilità a livello di UE ed esprimere il proprio punto di visto sulle relative politiche UE, l’EPDA ha, per la prima volta, nominato un responsabile politico a Bruxelles al fine di individuare le attività chiave che si svolgono a livello europeo che possano incidere sull’EPDA e le sue organizzazioni affiliate.
Questo lavoro garantirà all’EPDA di essere aggiornata su tutte le attività di sua competenza che si svolgono a livello europeo; le consentirà di agire in modo proattivo e reagire adeguatamente a tutte le relative attività e di informarne le organizzazioni affiliate, laddove appropriato; e le permetterà di comprendere meglio le tattiche impiegate da altre efficienti organizzazioni di pazienti.

5) RAFFORZARE LE PARTNERSHIP ESISTENTI E CREARNE DI NUOVE.

Le partnership sono essenziali quando si cerca di acquisire influenza all’interno dell’UE e per aprire un dialogo con i responsabili delle politiche. Conseguentemente, l’EPDA continua a collaborare strettamente con altre organizzazioni che si occupano di malattie croniche, in particolare con la European Federation of Neurological Associations (EFNA), lo European Brain Council (EBC) e l’Alzheimer’s Europe. Inoltre, un altro alleato che si sta dimostrando molto efficace è lo European Patients’ Forum (EPF).
Lavorando a Bruxelles con gruppi come quelli sopra menzionati, l’EPDA è fiduciosa di poter acquisire una maggiore influenza nei prossimi mesi e anni.

Maggiori informazioni sull’agenda politica dell’EPDA sono disponibili all’indirizzo www.epda.eu.com/political-affairs-and-policy.

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