UNA TAZZA DI CAFFÈ
SPECIALE?
Alcuni ricercatori hanno scoperto che caffè e sigarette
possono proteggere il cervello dei moscerini affetti da una forma
di Parkinson, ma i benefici non derivano dalla caffeina o dalla
nicotina. Leo Pallanck, un neuroscienziato di Seattle, ha affermato
che se il suo team di ricercatori riuscisse a identificare le
sostanze responsabili di questo meccanismo di difesa del cervello,
sarebbe possibile offrire per la prima volta un trattamento preventivo
per il Parkinson. "Riteniamo che caffè e tabacco
contengano delle sostanze veramente importanti" spiega il
neuroscienziato.
L'ENIGMA DELLA CAFFEINA
La caffeina è al centro dell'interesse di un altro team
di ricercatori. Questa sostanza, nota per la sua capacità
di incrementare a breve termine il funzionamento mentale, potrebbe
avere una rilevanza terapeutica nel trattamento preventivo di
malattie quali Parkinson e Alzheimer.
Il consumo regolare di caffeina a lungo termine è stato
associato a una ridotta incidenza di Parkinson e Alzheimer negli
studi sull'uomo e una minore neurodegenerazione e disfunzione
della memoria negli animali, secondo i neuroscienziati portoghesi
Alexandre de Mendonça e Rodrigo A Cunha.
"Siamo disperatamente alla ricerca di una cura, ma sarei
molto cauto sul consumo di otto tazze di caffè al giorno
per prevenire la malattia" commenta il neurologo americano
Marsel Mesulam. "Si tratta di ipotesi interessanti dal punto
di vista scientifico e chimico, ma non ancora traducibili nella
pratica".
Recentemente sono stati pubblicati oltre 20 studi internazionali
sulla correlazione tra caffeina e disturbi neurodegenerativi
nel Journal of Alzheimer's Research, che ha dedicato un intero
numero all'argomento.
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