La Michael J Fox Foundation
ha lanciato un importante studio sulla progressione del Parkinson.
La ricerca è la prima di questo genere e coinvolgerà
400 persone provenienti da cinque centri europei e 14 ospedali
statunitensi.
Attualmente non esiste un metodo definitivo per misurare il modo
in cui il Parkinson progredisce, rendendo difficile per i medici
stabilire se un farmaco stia rallentando o bloccando lavanzamento
della malattia. Pertanto, lo studio arruolerà persone
nelle fasi iniziali del Parkinson prima di aver cominciato
qualsiasi trattamento nel tentativo di individuare eventuali
biomarcatori della malattia. Michael J Fox ha osservato che questa
ricerca è importante perché migliori trattamenti
non piovono dal cielo e nel cammino verso i risultati
di cui abbiamo bisogno ci aspettano vere e proprie sfide.
Biomarcatori affidabili e robusti per monitorare la progressione
del Parkinson, ha aggiunto, migliorerebbero la cura del paziente,
porterebbero a nuovi farmaci e aumenterebbero le nostre conoscenze
sulla malattia.
I campioni prelevati dai partecipanti aiuteranno a scoprire ciò
che avviene nellorganismo e comprenderanno dati sulle capacità
motorie, campioni di sangue, urina e fluido spinale e scansioni
del cervello. Questi dati saranno quindi usati sia da soli che
in combinazione per monitorare la progressione della malattia.
I partecipanti saranno confrontati con volontari sani e seguiti
per un periodo compreso tra tre e cinque anni.
Oltre ai centri statunitensi, allo studio parteciperanno due
centri di ricerca tedeschi, uno britannico, uno italiano e uno
austriaco.
Fino ad oggi, la Michael J Fox Foundation ha investito quasi
35 milioni di in studi per lindividuazione di biomarcatori
del Parkinson.
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