Una nuova ricerca suggerisce
che coloro che si occupano dell'assistenza del proprio coniuge
affetto da Parkinson sono esposti al rischio di declino fisico
e mentale.
La ricerca condotta dalla Oregon Health Science University, dal
titolo A better living - a ten-year studio, ha inizialmente
studiato i partecipanti nel 1992 e nel 1994. I soggetti erano
stati selezionati in base a criteri semplici: essere residenti
negli Stati Uniti e occuparsi di un coniuge nei primi stadi della
malattia di Parkinson. La ricerca, ripresa in modo approfondito
nel 2002, ha evidenziato i risultati riportati di seguito.
- I caregiver che assistevano da 10 anni un coniuge affetto dal
Parkinson notavano un significativo deterioramento nella loro
salute e benessere, con un aumento rilevante del fardello dell'assistenza.
- Dei parkinsoniani residenti in strutture di assistenza continua,
il 55% era affetto da demenza rispetto solo all'8% di quanti
erano rimasti a vivere in casa.
- Nel 20% dell'intero campione di caregiver si è osservato
un grado di depressione tale da richiedere trattamento professionale.
La depressione nei caregiver delle persone con Parkinson (PCP)
residenti nelle strutture di assistenza continua è risultata
più che doppia (55%) rispetto ai gruppi in lutto o impegnati
in un'assistenza continua.
Questi risultati suggeriscono che fornire assistenza per un certo
numero di anni a un coniuge affetto dal Parkinson può
portare a depressione, problemi di salute e logoramento. Il rapporto
sottolinea inoltre la necessità di aiutare queste famiglie
attraverso servizi sociali, quali assistenza a domicilio da parte
di caregiver professionisti, caregiver sostitutivi e gruppi di
sostegno emotivo.
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