Una priorità costante
dell'EPDA è dare ai responsabili delle decisioni dati
che aiutino ad apportare dei cambiamenti alla gestione delle
persone con Parkinson e alle loro famiglie in tutta Europa. La
campagna in tre parti Move for Change sta facendo proprio questo
e i Professori Bastiaan Bloem e Fabrizio Stocchi
ci parlano dei suoi ultimi sviluppi
La campagna Move for Change
dell'EPDA è finora la più grande indagine europea
sui pazienti riguardante gli standard assistenziali per il Parkinson.
Questa campagna si compone di tre sondaggi online - ripartiti
in tre anni - che individuano aree assistenziali al di sotto
degli standard previsti dallo Statuto EPDA per le Persone con
Parkinson del 1997 (oltre che delle attuali linee guida cliniche).
Una volta analizzati, ciascun insieme di risultati comparirà
in una pubblicazione di alto profilo sottoposta a revisione paritaria,
per assistere i portatori di interessi relativi al Parkinson
nella loro ricerca di un cambiamento.
Nel primo sondaggio, effettuato tra aprile e ottobre 2010, si
chiedeva se le persone con Parkinson (PCP) fossero indirizzate
o meno a un medico specializzato nella malattia e se ricevessero
una diagnosi accurata. Un resoconto completo dei risultati è
stato pubblicato nello European Journal of Neurology nell'ottobre
2011 ed è possibile scaricarlo (vedi il box dei link a
fine articolo). Come è possibile rilevare nei commenti
seguenti, i risultati sono stati deludenti: a dispetto dell'introduzione
dello Statuto, pochi pazienti vengono indirizzati a uno specialista
del Parkinson; spesso la diagnosi richiede più di due
anni e viene regolarmente comunicata in modo non adeguato - in
particolare dagli specialisti del Parkinson; e le informazioni
ricevute dai pazienti in molti casi non soddisfano adeguatamente
le loro esigenze.
Questi dati - deludenti o meno
- sono assolutamente essenziali per comprendere maggiormente
come l'assistenza per il Parkinson possa essere migliorata. Per
questo motivo, esortiamo fortemente i nostri colleghi medici
e tutte le PCP in Europa a partecipare alla parte conclusiva
di questa indagine attualmente in corso. Un esempio straordinario
di quanto può essere ottenuto come risultato di questa
potente campagna è il Protocollo di consenso europeo sugli
standard assistenziali per la cura e il trattamento del Parkinson
- un documento dell'EPDA fondamentale per chiunque sia interessato
a migliorare gli standard assistenziali delle PCP. La semplice
verità è che questo documento non esisterebbe senza
i dati forniti dal primo sondaggio dell'indagine Move for Change.
AGGIORNAMENTO SU MOVE FOR
CHANGE, PARTE II
I risultati del secondo sondaggio, condotto tra aprile e ottobre
2011, sono attualmente in fase di studio. Le prime indicazioni
sono simili a quelle del primo insieme di risultati - in altre
parole, c'è ancora molto lavoro da fare per consentire
alle PCP di accedere ai servizi di supporto.
Un rendiconto dettagliato sui dati di questo secondo sondaggio
verrà anch'esso pubblicato in una rivista specialistica
europea sottoposta a revisione paritaria, più avanti nel
corso dell'anno. Al riguardo, vi terremo informati nelle future
edizioni di EPDA Plus.
AGGIORNAMENTO SU MOVE FOR
CHANGE, PARTE III
Il terzo ed ultimo sondaggio dell'indagine Move for Change è
iniziato in aprile e terminerà alla fine di ottobre. Non
potremo mai sottolineare abbastanza quanto sia importante che
il maggior numero possibile di PCP e loro assistenti partecipino
a questo sondaggio. Più numerose sono le risposte ricevute,
maggiore sarà il peso dei dati sui responsabili delle
decisioni politiche europee. Attendiamo con impazienza di poter
dare ulteriori aggiornamenti sul secondo e sul terzo sondaggio
nel prossimo futuro.
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COMMENTO SUI RISULTATI
DEL PRIMO SONDAGGIO |
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QUANTO TEMPO CI VUOLE ALLE
PCP PER AVERE UNA DIAGNOSI?
Circa 1/3 dei partecipanti all'indagine ha dovuto attendere più
di un anno per avere una diagnosi - e alcuni di loro hanno atteso
più di cinque anni.
Le linee guida attuali raccomandano
che nel caso in cui un medico generico sospetti la presenza dei
sintomi del Parkinson, il paziente debba essere indirizzato da
uno specialista per una diagnosi più accurata entro sei
settimane. Eppure, i dati dell'indagine mostrano che per quanto
il 66% dei partecipanti abbia ricevuto una diagnosi di Parkinson
entro un anno, circa un terzo - ancora un numero significativo
considerando che ci sono 1,2 milioni di PCP in Europa - ha dovuto
aspettare ancora più a lungo, a volta più di cinque
anni. Inoltre, l'indagine ha rivelato che prima di ricevere una
diagnosi il 14,5% dei pazienti partecipanti è stato visitato
da tre medici (il che probabilmente riflette la variabilità
dei sintomi non motori che possono precedere la fase motoria
della malattia) e soltanto il 12% ha ricevuto la diagnosi da
uno specialista del Parkinson.
RICEVERE UNA DIAGNOSI
Per quanto sappiamo che il modo in cui viene comunicata la diagnosi
incide significativamente sulla qualità della vita delle
PCP, più di un terzo (38%) dei partecipanti ritiene di
essere stato trattato in modo meno che "gentile". I
punteggi più bassi (indicativi di esperienze negative)
sono stati assegnati più frequentemente alle diagnosi
di neurologi o medici ospedalieri, laddove i punteggi più
alti sono stati registrati dalle diagnosi di medici di famiglia
o medici generici. Questi dati suggeriscono che, per quanto i
neurologi siano superiori in termini di conoscenze specialistiche,
essi non sono necessariamente superiori a livello umano e dovrebbero
migliorare, in termini prioritari, le loro competenze comunicative.
VISITE DI FOLLOW-UP
L'indagine ha rilevato che il 43% dei partecipanti non è
mai stato visitato da uno specialista del Parkinson nei due anni
successivi alla diagnosi della malattia. Per contro, la maggior
parte dei pazienti ha riportato di aver avuto un contatto con
un medico di famiglia o un neurologo, con il 25% che ha affermato
di essere stato visitato da un medico di famiglia almeno tre
volte all'anno in relazione alla diagnosi di Parkinson e il 33%
di essere stato visitato da un neurologo almeno tre volte all'anno.
CHI HA COMUNICATO LA DIAGNOSI?
I dati suggeriscono che i pazienti affidati alle cure di uno
specialista del Parkinson sono fino a tre volte più soddisfatti
rispetto a quelli affidati a un neurologo generico. Inoltre,
la ricerca ci dice che i pazienti colpiti da ictus cerebrale
hanno esiti migliori se trattati presso unità specialistiche
piuttosto che in reparti standard, mentre i pazienti affetti
da sclerosi multipla hanno maggiori probabilità di essere
sottoposti a terapie innovative da parte di specialisti piuttosto
che da neurologi generici. Eppure, i dati Move for Change mostrano
che i medici non specialisti hanno diagnosticato otto su 10 partecipanti
all'indagine.
INFORMAZIONI AL MOMENTO
DELLA DIAGNOSI
Per quanto più del 60% dei partecipanti all'indagine abbia
ricevuto informazioni generali immediatamente dopo la diagnosi,
il 34% ha valutato tali informazioni "di scarsa utilità".
Inoltre, soltanto il 3% ha ricevuto informazioni su organizzazioni
di pazienti nonostante più del 90% dei partecipanti abbia
valutato le informazioni ricevute da tali gruppi di supporto
"buone" o "molto buone". |
LINK UTILI
Il sito dell'EPDA:
www.epda.eu.com
Completate il sondaggio finale Move for Change :
www.epda.eu.com/m4c-survey
Scaricate l'articolo completo su Move for Change, Parte I da
European Journal of Neurology:
www.epda.eu.com/projects/move-for-change/move-for-change-part-i-final-report
Lo Statuto per le Persone con Parkinson:
www.epda.eu.com/epda-charter
Protocollo di consenso europeo sugli standard assistenziali per
la cura e il trattamento del Parkinson:
www.epda.eu.com/parkinsons-consensus-statement
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