È la più grande
organizzazione per il Parkinson in Europa e con uno staff di
550 persone riesce a raccogliere ogni anno milioni di sterline
per la ricerca. Ma Parkinson's UK non è sempre stata così
prolifica e la sua storia - basata su lavoro duro, determinazione
e collaborazione - dovrebbe essere d'ispirazione a molte organizzazioni
di pazienti più piccole in Europa che vogliono raggiungere
risultati
analoghi. EPDA PLUS incontra il capo esecutivo Steve Ford
per saperne di più.
EPDA Plus: il Regno Unito
ha un sistema sanitario e previdenziale universale. Quindi che
bisogno c'è di un'organizzazione di volontari che aiuti
le persone che convivono con il Parkinson?
Steve Ford: "In realtà l'accesso ai trattamenti e
ai servizi varia molto in tutto il Regno Unito. Un recente rapporto
della Commissione di Contabilità Pubblica del governo
ha rilevato che i servizi sanitari sono ben al di sotto dei requisiti
di qualità. Anche laddove i servizi sono disponibili,
il sistema può essere complesso e le persone con Parkinson
(PCP) possono trovare difficoltà ad orientarsi e ottenere
il supporto di cui hanno bisogno."
In che modo Parkinson's UK aiuta le PCP?
"Attualmente nel Regno Unito ci sono 127.000 PCP e si prevede
che il loro numero sia destinato ad arrivare a 162.000 entro
il 2020 a causa dell'invecchiamento della popolazione. Ogni ora
a qualcuno nel Regno Unito viene diagnosticato il Parkinson.
La nostra rete di più di 130 collaboratori per informazioni
e supporto aiuta le PCP ad accedere ai servizi adatti a loro.
Essi inoltre aiutano le famiglie e gli assistenti delle PCP a
comprendere a quali supporti e aiuti finanziari hanno diritto.
Parkinson's UK inoltre raccoglie fondi da destinare all'impiego
di infermieri specializzati nel Parkinson (PDNS) in tutto il
Regno Unito. Facciamo anche attività di lobby presso politici
e responsabili delle decisioni al fine di sviluppare servizi
sanitari e assistenziali che affrontino i bisogni di tutte le
persone interessate dal Parkinson."
In che modo la recessione globale ha colpito le persone
con Parkinson nel Regno Unito?
"Come nella maggior parte dei paesi europei, il governo
sta adottando ampie misure di tagli dei costi. Esso aspira a
tagliare 18 miliardi di sterline dai programmi sanitari e le
persone affette da malattie croniche come il Parkinson saranno
le più duramente colpite.
Stiamo attivamente facendo campagne contro questi tagli e chiedendo
un sistema assistenziale migliore che supporti le PCP e coloro
che se ne prendono cura. L'anno scorso abbiamo partecipato alla
marcia di protesta Hardest Hit, che ha visto migliaia di persone
affette da diverse malattie compreso il Parkinson sfilare per
le strade di Londra per protestare e centinaia di persone hanno
incontrato i loro MP per svolgere direttamente un'attività
di lobby contro i tagli. Continuiamo a premere sul parlamento
e incontrare i politici chiave per questo importante problema."
Cosa volete ottenere? Quali sono i vostri piani per il
futuro?
"La nostra organizzazione ha fatto molti passi avanti dalla
sua fondazione nel 1969, ma vogliamo fare di più. Tutte
le donazioni provengono dai nostri sostenitori e dai gruppi locali,
non da agenzie governative.
Questo ci dà l'indipendenza necessaria per dire ciò
che pensiamo e utilizzare i fondi raccolti come vogliono le persone
interessate dal Parkinson.
Inoltre, diamo il nostro contributo allo sforzo internazionale
per trovare una cura per il Parkinson e finora abbiamo investito
55 milioni di sterline in ricerche all'avanguardia. Speriamo
che il nostro contributo aumenti a 70 milioni di sterline entro
il 2014. Abbiamo anche lavorato per conto dell'EPDA con il programma
congiunto per le malattie neurodegenerative (JPND) dell'UE nello
sviluppo dell'agenda strategica del JPND.
Sappiamo che c'è ancora molto da fare nel Regno Unito
per raggiungere tutte le persone con Parkinson e vogliamo migliorare
la vita di chiunque conviva con la malattia ed assicurarci che
nessuno debba affrontarla da solo. Inoltre, vogliamo che tutte
le PCP abbiano accesso a servizi
sanitari e assistenziali integrati e di alta qualità.
Ecco perché investiamo nei nostri servizi di supporto,
cerchiamo di aumentare la nostra visibilità così
da consentire alle persone di trovarci quando ne hanno bisogno
e organizziamo la nostra campagna Fair Care - per assicurarci
che le persone colpite dal Parkinson abbiano un accesso equo
alle cure ovunque esse vivano nel Regno Unito."
Parlaci della vostra Parkinson's Awareness Week. Ha avuto
successo quest'anno?
"La sensibilizzazione sulla malattia è uno degli
obiettivi principali di Parkinson's UK - non soltanto presso
il pubblico generale ma, specificamente, tra i professionisti
sanitari e assistenziali che solitamente gestiscono e pianificano
i servizi volti ad aiutare le persone che vivono con questa malattia.
Anche se lavoriamo sempre per sensibilizzare l'opinione pubblica
attraverso le nostre campagne, il nostro lavoro sui media è
il fondamento delle attività della settimana di sensibilizzazione
Awareness Week, che si volge alla metà di aprile di ogni
anno e termina nel giorno dalla Maratona di Londra. La Maratona
di Londra è un importante evento per la raccolta di fondi
in tutto il Regno Unito ed è particolarmente significativa
per Parkinson's UK - quest'anno 215 corridori hanno raccolto
circa 350.000 sterline a favore dell'organizzazione.
Riteniamo che uno dei modi migliori per sensibilizzare l'opinione
pubblica sul Parkinson sia quello di fornire alla stampa nazionale
e locale l'occasione per una forte copertura mediatica. Nell'estate
dell'anno scorso, Parkinson's UK ha cominciato a organizzare
il lancio del maggiore studio approfondito sul Parkinson al mondo.
Questo studio, chiamato Tracking Parkinson's, ha visto il reclutamento
di 3000 volontari da sottoporre a monitoraggio per cinque anni
da parte di una rete di più di 40 centri di studio in
tutto il Regno Unito. I volontari dovevano aver ricevuto una
diagnosi di Parkinson ed avere un'età inferiore ai 50
anni. Quest'iniziativa ha dato al team di Parkinson's UK che
si occupa dei media una storia forte ma semplice che potesse
interessare la stampa in occasione della Parkinson's Awareness
Week.
Oltre a quest'attività a livello nazionale, i gruppi locali
hanno organizzato una moltitudine di eventi più piccoli
come stand informativi, marce sponsorizzate, collette e coffee
morning. Nel suo complesso, la Parkinson's Awareness Week 2012
è stata finora quella di maggior successo."
In che modo riuscite a fare della vostra Awareness Week
un successo ogni anno? La pianificazione è essenziale?
"Certamente - appena una Parkinson's Awareness Week finisce
cominciamo subito a preparare la seguente. Le storie per i media
devono essere semplici e facili da vendere.
Non dimenticate inoltre l'importanza dei casi di studio - le
persone che convivono con la malattia possono rendere la vostra
storia più viva. Inoltre, tenete conto anche dei media
regionali - la maggior parte delle persone legge i giornali locali
oltre a quelli nazionali. Da ultimo, imparate bene i vostri dati
- le statistiche aiutano a mostrare la portata dei problemi associati
al Parkinson e quindi diventate esperti dell'argomento."
INFERMIERI SPECIALIZZATI
NEL PARKINSON: AL CENTRO DELLA STRATEGIA DI PARKINSON'S UK
Le PCP nel Regno Unito considerano
gli infermieri specializzati nel Parkinson (PDNS) le persone
più importanti nell'aiutarli a gestire la loro condizione.
Queste fi gure aiutano i loro pazienti ad avere l'assistenza
di cui necessitano offrendo consigli medici, aiuto pratico e
supporto psicologico a chiunque sia interessato dal Parkinson.
Essi sono utili anche al servizio sanitario nazionale dal momento
che offrono un ottimo rapporto costi-benefici riducendo i ricoveri
ospedalieri e il tempo per le visite specialistiche oltre che
abbreviare la degenza in ospedale. Per esempio, Lynn Gill lavora
come PDNS nel Devon settentrionale (Inghilterra) da tre anni.
Attraverso il suo lavoro ha sviluppato uno schema di intervento
che prevede che il medico generico la contatti direttamente quando
una PCP è in crisi. Lei quindi visita la PCP a domicilio,
evitando possibilmente un ricovero per acuti in ospedale.
Gli infermieri come Gill vengono spesso finanziati inizialmente
per due anni da Parkinson's UK. Ciò accade in base a un
accordo con il servizio sanitario locale, che ne continuerà
a finanziare l'impiego se soddisfatto dal rapporto costi-benefici.
Quest'iniziativa è stata un grande successo da un punto
di vista geografico e ora più dell'85% del Regno Unito
ha accesso a PDNS. Tuttavia, restano sacche di scarso accesso
a questi infermieri e la copertura è ancora inadeguata,
con migliaia di persone che non hanno ancora un PDNS. Ecco perché
Parkinson's UK continua a fare campagne in modo così aggressivo.
AIUTARE A CREARE CONSENSO
Gran parte dell'epocale Protocollo di Consenso europeo sugli
standard assistenziali per la cura
e il trattamento del Parkinson dell'EPDA si occupa di come le
PCP in tutta Europa debbano essere gestite. I PDNS del Regno
Unito sono necessari a questo e prestando i loro servizi in contesti
locali - in un clinica ospedaliera, nella comunità o a
domicilio - essi offrono un'assistenza personalizzata e costante,
tutte raccomandazioni contenute nel Protocollo di Consenso.
Per esempio, tale documento afferma che le PCP "dovrebbero
avere accesso a servizi di
supporto" e Gill osserva che vede il suo ruolo come "lavorare
in stretta collaborazione con l'assistenza sanitaria e sociale
per indirizzare le PCP verso i gruppi di supporto di Parkinson's
UK ed altri servizi."
Un PDNS, pertanto, può operare come coordinatore per i
diversi servizi di supporto disponibili e aiutare le PCP a conoscere
il sistema in modo tale da poter accedere a ciò di cui
necessitano.
Il Protocollo di Consenso afferma inoltre che le PCP "dovrebbero
ricevere un'assistenza continua". Anche in questo caso,
Gill spiega che "come infermieri specializzati nel Parkinson,
sviluppiamo un rapporto più a lungo termine con le PCP,
il che ci consente di aiutare loro e le loro famiglie in tutte
le fasi di questa complessa malattia."
Pertanto, un infermiere specializzato nel Parkinson è
un punto di contatto fondamentale per le PCP e le loro famiglie.
Dal momento che le persona che vivono con questa malattia hanno
esigenze diverse e possono aver a che fare con un numero sempre
diverso di professionisti sanitari e assistenziali, avere una
persona che le capisca come individui può essere di grande
aiuto nel migliorare la cura e il trattamento.
Un altro punto chiave del Protocollo di Consenso afferma che
le PCP "dovrebbero prender parte alla gestione della loro
malattia". "Lavorando come infermiera specializzata
abilitata alla prescrizione, posso adattare l'assunzione di farmaci
da parte della PCP e ridurre la necessità di input da
altri professionisti," spiega Gill. "Ciò comporta
la possibilità di rendere più autonome e responsabili
le PCP insegnando loro l'importanza dell'assunzione dei farmaci
e dando loro strategie per gestire al meglio la loro malattia."
In altre parole, il PDNS è qualcuno con il quale le PCP
e le loro famiglie possono passare del tempo e parlare quando
hanno bisogno di un supporto. Egli può inoltre fornire
informazioni e una guida per quanto riguarda la comprensione
del loro trattamento. Ciò consente alle persone di fare
scelte e prendere decisioni autonome sul proprio trattamento.
Originating
EPDA Plus issue on the EPDA website
Torna al riepilogo di EPDAPLUS
Autunno 2012: Vai |