‘Wii-abilitazione’: aumentano le prove
Da: EPDAPLUS Estate 2011 - num. 16
Di Dominic Graham
(
www.epda.eu.com)
This article has been provided with the kind permission of the European Parkinson’s Disease Association.
Questo articolo è pubblicato con il cortese permesso dell'EPDA (European Parkinsons's Disease Association).


La convinzione che i videogiochi possano spesso essere d’aiuto nella terapia del Parkinson sta crescendo costantemente

Le prove che i videogiochi possano avere un effetto positivo sui sintomi delle persone con Parkinson (PCP) stanno aumentando ad una velocità sorprendente.
Jo Collinge, per esempio, una 48enne del Regno Unito, sostiene che una Nintendo Wii, che simula sport ed altre attività fisiche, abbia migliorato notevolmente la sua condizione. “Ora posso fare di nuovo molte cose che prima non potevo fare,” dichiara. “Sono diventata molto più agile e posso camminare molto più a lungo di prima.”
Julie Wilks, una 54enne del Regno Unito, ha fallito ripetutamente un test di equilibrio sulla consolle di gioco, nonostante le dicessero che aveva la forma di una donna più giovane di 13 anni. Le sue condizioni peggioravano e una visita dal neurologo confermava ben presto la malattia. “È sorprendente come un computer sia stato in grado di segnalare la presenza di un problema”, osserva.
Tali rivelazioni arrivano in un momento in cui il governo britannico sta pensando di rendere le cartelle cliniche più trasparenti e di dare ai pazienti più scelta e controllo sulle loro cure.
Anche l’associazione Parkinson’s UK sta esaminando i potenziali benefici della Wii e chiede alle persone ammalate di farsi avanti ed esprimere le loro opinioni.
I medici statunitensi, a loro volta, stanno conducendo ricerche per accertare se la Wii possa dare altri benefici alle PCP, quali ridurre la depressione, aumentare i livelli di energia e la produzione di dopamina.
Dei medici del Medical College of Georgia hanno realizzato uno studio di otto settimane chiedendo a 20 PCP di usare la Wii per un’ora tre volte alla settimana per quatto settimane.
“È un formidabile strumento di trattamento da un punto di vista della terapia occupazionale,” osserva il responsabile del programma, Dott. Ben Herz. “Credo che useremo molto di più la realtà virtuale e i videogiochi, perché forniscono un ambiente fisico controllato che consente ai pazienti di partecipare alle attività che devono o vogliono fare.
“I sistemi di gioco sono il futuro della riabilitazione – la Wii-abilitazione. Circa il 60% dei partecipanti allo studio ha acquistato una Wii; ciò indica chiaramente come questa macchina li abbia fatti sentire.”

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